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Fenomeni carsici nei Monti Iblei (Sicilia sudorientale)
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Francesco CAVALLARO
Centro speleologico Etneo

Pubblicato su: "Atti del I Convegno regionale di Speleologia della Sicilia- Vol.II". Ragusa 14-16 Dicembre 1990.

Riassunto

Nel presente lavoro vengono esaminati gli aspetti generali dei fenomeni carsici presenti nell'Altopiano Ibleo.

Nell'area iblea affiora una successione di terreni prevalentemente carbonatici di età compresa tra il Cretaceo ed il Quaternario. I termini oligo-miocenici, di gran lunga i più rappresentativi, mostrano una diffusa carsificazione che, in alcuni livelli, raggiunge una notevole intensità.

Le diverse caratteristiche litologiche esistenti tra le formazioni calcaree affioranti, si riflettono sulla distribuzione e sulle modalità con cui si sono sviluppati i fenomeni carsici. Questi infatti assumono il loro maggiore sviluppo nella Formazione dei Monti Climiti, affiorante nel settore nordorientale dell'area, dove sono presenti le maggiori cavità attualmente note. Qui, oltre alle favorevoli caratteristiche litologiche e strutturali, si sono realizzate le condizioni idrogeologiche ottimali per i processi di incarsimento, che hanno assunto la loro massima espressione durante il Pleistocene.

Tale ipotesi è confermata dalla distribuzione delle principali cavità presenti nel settore nordorientale ibleo, che risultano tutte ubicate in prossimità della costa e altimetricamente disposte all'interno della fascia compresa tra l'attuale livello del mare e la più estesa ingressione marina medio-pleisticenica (circa 200m s.l.m.).

Queste cavità (ad eccezione di alcune) si trovano in uno stato di completa fossilizzazione. Talune di esse mostrano morfologie imponenti, certamente prodotte in regimi pluviometrici ed idrici diversi dagli attuali, che risultano piuttosto modesti. Tali morfologie sembrano invece ben correlabili con i periodi pluviali che hanno interessato il bacino del Mediterraneo durante il Pleistocene.

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