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Le grotte vulcaniche

Le grotte laviche, si formano durante le eruzioni e lo scorrimento delle colate laviche, dunque contemporaneamente alla roccia che le contiene; vengono pertanto definite cavità singenetiche. Il tempo di formazione può andare da una settimana a parecchi mesi. Esistono numerose classificazioni delle grotte vulcaniche nel mondo, le principali sono:

  1. Cavità reogenetiche superficiali (o Tunnel di scorrimento lavico);
  2. Cavità di frattura;
  3. Blister caves (o Cavità pneumatogenetiche);
  4. Condotti lavici;
  5. Camere magmatiche.
Le cavità presenti sull’Etna sono riconducibili essenzialmente alle prime due tipologie elencate.

Le cavità reogenetiche superficiali, o tunnel di scorrimento lavico, hanno uno sviluppo prevalentemente planare, con un andamento grosso modo parallelo alla superficie esterna della colata. Come dice lo stesso nome, sono formate dallo scorrimento della lava: sin dall’uscita dalle bocche il flusso lavico inizia a perdere calore e a raffreddarsi. Il processo di raffreddamento è maggiore nelle parti superficiali della colata; si forma così una crosta solida che si ispessisce sempre più, mentre all’interno la lava fluida continua a scorrere.

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Schema: A. Giuffrida Privitera

Etna, bocca bassa
Etna, Grotta Bocca Bassa. Foto: G. Giudice

L’esistenza di tunnel lavici all’interno di una colata non porta necessariamente alla formazione di grotte laviche! Infatti se alla fine dell’eruzione non vi è il drenaggio dei tunnel con conseguente svuotamento degli stessi, le grotte non si formano. Affinché questo svuotamento avvenga, la lava deve essere ancora abbastanza fluida e devono esserci delle condizioni per cui essa, anche senza la spinta da tergo, possa continuare a defluire verso le parti frontali. All’interno delle grotte di scorrimento si possono osservare diverse morfologie peculiari: finestre, striature, mensole, rotoli, stalattiti di lava. Possono esserci più livelli sovrapposti, come alla Grotta dei Tre livelli, o gallerie che si biforcano in anastomosi o in rami paralleli. Anche le sezioni possono essere di varia forma: ad arco normanno (Grotta Cassone), a pagoda (Grotta dei Tre livelli), a pancia di balena (Grotta Petralia).

Grotta dell'Indecisa
Etna, Grotta dell'Indecisa. Foto: R. Castorina

Le cavità di frattura si formano in corrispondenza delle fratture attraverso le quali la lava risale e fuoriesce; normalmente lungo la frattura si ha il degassamento nella parte a monte, con formazione di una serie di coni allineati composti da prodotti piroclastici, scorie saldate e sublimati vari (detti Hornitos), e l’emissione delle colate laviche nella zona più a valle.
Quando l’eruzione ha termine, se si ha il drenaggio rapido del magma all’interno della frattura, questa resterà aperta dando luogo alla cavità di frattura. In queste cavità le pareti si presentano spesso intonacate da un sottile strato di lava, che rimane attaccato al momento del deflusso.
A causa della loro genesi le cavità di frattura presentano uno sviluppo per lo più verticale, con profondità fino a 100 m, e sono strutture estremamente instabili e pericolose, in maggior misura nella zona degli hornitos, che costituiscono quasi sempre gli ingressi naturali di queste grotte.


Concrezionamento "effimero"
Nelle grotte di scorrimento, dopo un periodo di tempo compreso fra pochi mesi e alcuni anni dalla fine dell’eruzione, spesso si formano delle concrezioni di vario colore costituite sostanzialmente da sali di sodio: Thenardite (Na2SO4) e Mirabilite (Na2SO4*10H2O). Queste concrezioni si formano quando l’acqua piovana riesce ad infiltrarsi nella colata e porta in soluzione i sali di cui è molto ricca la lava nuova. Se l’acqua ricca in sali incontra una cavità con opportune condizioni di umidità e temperatura (meno del 30% di Rh e oltre 30°C), i sali vengono depositati formando le concrezioni. Nel momento in cui la temperatura e l’umidità all’interno della cavità oltrepassano determinati livelli (grosso modo meno di 15°C e oltre il 70% di Rh) il concrezionamento regredisce rapidamente, fino a scomparire del tutto.

Fornace di Elvira
Etna, Grotta Fornace di Elvira. Foto: F. Fiorenza
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